Filanda Centazzo
Nel '700 i Brunetta erano proprietari anche dell'edificio che sorge sul lato opposto alla loro villa, che fu venduto alla famiglia Centazzo di Maniago nell'800. In questa villa, considerata inizialmente casa di villeggiatura, dagli inizi del ‘900 ebbe sede un’importante azienda industriale: il setificio.
La Filanda Centazzo permise ai contadini della zona di incrementare i  propri guadagni con l’allevamento dei bachi da seta, dando lavoro a  centinaia di donne dei nostri paesi. 
La Filanda Centazzo fu una  delle prime in Friuli a utilizzare la caldaia a vapore per riscaldare i  fornelli e per fornire la forza motrice. L’impianto a vapore fu  installato nel 1864.
Nel 1890 nella filanda lavoravano 130 donne  sopra i 15 anni e un solo maschio. Il lavoro si svolgeva per circa 200  giorni l’anno.
Effettuata la cernita dei bozzoli essiccati, gli  stessi venivano macerati e rammolliti nell’acqua calda nelle bacinelle  di trattura (foto), nelle quali veniva ‘tratto’ il filo di seta. 
Attraverso  un sistema di piccole spazzole veniva sollevata la bava di ciascun  bozzolo, poi le bave dei diversi bozzoli venivano unite per formare un  unico filo e con questo si formava la matassa.
(Testo fornito dal Comune di Prata di Pordenone)
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